Perché la tua azienda dovrebbe fare content marketing
Ormai le persone ignorano i formati pubblicitari classici e tralasciano tutto ciò che viene riconosciuto come interruzione, il che equivale a dire che, quando si vuole sponsorizzare sé e la propria attività, bisogna:
- 1) investire sui contenuti;
- 2) impegnarsi perché questi contenuti rispondano ai bisogni delle persone, dove e quando questo bisogno si palesa;
- 3) fare in modo che i contenuti in questione non infastidiscano chi legge, ma siano predisposti in modo da confondersi con le altre notizie (pur facendosi riconoscere) per forma e contenuto.
Per ottener tutto quanto detto è necessario che vanga realizzata un’attenta opera di content marketing, perché lasciare che contenuti (di per sé validi) scorrano su un blog senza un progetto, un obiettivo, espone al rischio di dissipare il proprio investimento e non pervenire a risultati concreti.
Al contrario, l’attività di content marketing consentirà innanzitutto di ottimizzare tempo e risorse, dal momento che i contenuti di qualità creati resteranno sempre validi, e genereranno sempre traffico, con un “semplice” lavoro di aggiornamento, che consisterà nella rielaborazione o arricchimento dei concetti.
In secondo luogo il content marketing consente di misurare i risultati conseguiti: ad esempio se si è pubblicato un ebook per aumentare le visite del proprio sito, Google Analytics ci permette di capire se l’obiettivo è stato o meno raggiunto.
Ancora: il content marketing è scrittura, video, immagini, gif, grafici, moduli interattivi, podcast, PDF e altro ancora. È, in definitiva, l’insieme delle più disparate modalità che si hanno a disposizione per sviluppare una strategia di vendita attraverso immagini, video, meme, post, pubblicazioni cartacee.
Tuttavia, decidere che tipo di contenuto usare, con che programmazione e come allinearlo al proprio business può non essere un’operazione semplicissima: perché allora non procedere con degli esempi di brand che ne danno un esempio pubblicando contenuti originali su un proprio blog?
Quello di P&G (Procter & Gamble) non è niente di speciale, eppure fornisce consigli utili al classico target dell’azienda, vale a dire le madri indaffarate: quale dritta si può trarre dall’analisi di questo prodotto?
“Servite il cliente target e fornite le cose che vogliono o che hanno bisogno di sapere in modo semplice e utile”.
Mai sentito parlare di DUMBO New York? Abbreviazione di “Down Under the Manhattan Bridge Overpass”, DUMBO è una zona di Brooklyn, come viene sapientemente spiegato sul blog di Airbnb che fornisce informazioni, suggerimenti e consigli utili sulle città, incluse quelle meno note.
I due esempi citati sono espressione di un content marketing che si chiama fuori dalla logica, ormai obsoleta, dell’interruzione pubblicitaria, per puntare su contenuti capaci di farsi trovare dai clienti, e di diventare essi stessi promo pubblicitaria, conversione all’acquisto; ma, affinché ciò accada, è necessario che le azioni di content marketing siano ragionate, strutturate e condotte in modo sapiente e consapevole da esperti del settore, quali noi siamo…
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